L’idraulico è il classico mestiere usurante: tra piegamenti, sollevamenti, trasporto ed installazione in ambienti angusti, le articolazioni sono sottoposte quotidianamente ad uno stress non indifferente.
Le parti del corpo maggiormente chiamate in causa sono la schiena e le ginocchia, quindi sono anche le più soggette ad infortunio. Soprattutto se non si fa uso di supporti che facilitano il lavoro, il rischio di farsi male è molto elevato.
Per quanto riguarda le ginocchia, c’è poco da fare: un idraulico deve accovacciarsi di continuo per poter svolgere il suo lavoro. L’infortunio più comune è ai menischi, che sono sempre sotto pressione in quanto coinvolti nel piegamento e nell’estensione delle gambe.
La schiena invece viene sollecitata quando l’idraulico solleva e trasporta oggetti: la classica cassetta degli attrezzi, l’arredo bagno e tubo pesanti. I rischi aumentano quando l’idraulico percorre le scale, in quanto deve prestare attenzione da un lato a mantenere una presa salda e dall’altro a non perdere l’equilibrio.
Idraulico e infortuni: ecco i numeri
Alcuni infortuni sono banali, dovuti a movimenti semplici… Ma errati. Pensiamo al sollevamento della cassetta degli attrezzi: è un gesto che l’idraulico ripete molte volte al giorno, eppure basta compierlo con superficialità per sentire il classico “crac” e ritrovarsi con il colpo della strega, o chissà cos’altro.
Altri infortuni, quelli più frequenti, sono però dovuti al mancato utilizzo di strumenti di supporto. A dimostrarlo, è la tabella qui sotto, ricavata da uno studio Inail.
Un altro studio interessante è quello della Regione Lombardia, il quale indaga a trecentosessanta gradi sugli infortuni sul lavoro.
La ricerca rivela che gli idraulici sono tra i professionisti più soggetti a infortuni. Le principali malattie che si sviluppano sul lavoro sono quelle che interessano il sistema osteomuscolare e il tessuto connettivo (71,6% del totale), quali discopatie e affezioni di sinoviali, tendiniti, borsiti, infortuni ai legamenti e ai tessuti. Queste patologie sono causate da:
- Movimenti ripetuti degli arti
- Attività di traino e di spinta di carichi pesanti, svolge in condizioni posturali errate.
Il dato più allarmante è però la percentuale di lavoratori che, prima o poi, subisce un infortunio: 98%. Dunque, se sei un idraulico, puoi starne certo: se non fai qualcosa, presto o tardi ti farai male.
Non meno allarmanti sono i dati che illustrano le conseguenze di questi infortuni. Altri numeri, riguardo le conseguenze di questi infortuni.
- Il 13% delle giornate lavorative vengono perse a causa degli infortuni.
- Il 33,69% degli infortuni si traduce in postumi temporanei.
- Il 29,53% degli infortuni si traduce in un danno permanente.
Come evitare gli infortuni: qualche consiglio
Il primo consiglio è quello di sollevare carichi nel modo corretto, seguendo magari le indicazioni del Dlgs. 81/2008. La norma, tra le altre cose, definisce le modalità con le quali devono essere movimentati gli oggetti pesanti.
Tra i consigli forniti spiccano:
- Mantenere la colonna vertebrale diritta, sforzare le gambe ma non la schiena.
- Utilizzare strumenti di supporto per il sollevamento dei carichi
- Utilizzare sgabelli nel caso in cui l’attività richiedesse una fase di accovacciamento più lunga del previsto.
Se vuoi altri consigli su come evitare il mal di schiena leggi questo articolo: https://www.fidosaliscale.com/comunicati-stampa/sei-un-idraulico-ecco-come-evitare-il-mal-di-schiena-e-non-perdere-giorni-di-lavoro/